Vaccino al Festino: più di 100 immunizzati tra i tesori del Salinas
Lo sguardo estasiato tra i resti monumentali dei templi di Selinunte e le incisioni seicentesche della Santuzza incoronata di fiori: quando immunizzarsi è fare un lungo viaggio nella storia.
Questa è stata, ieri, l’opportunità offerta da “Vaccino al Festino”, la serata di vaccinazioni al Museo archeologico regionale Antonino Salinas, organizzata dal commissario all’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, con il sostegno della Regione Siciliana.
Per la seconda volta in un mese, i medici della struttura commissariale sono tornati al Salinas per vaccinare: il 24 giugno, 155 persone avevano raccolto l’invito del commissario Costa e del più antico polo museale siciliano a venire a immunizzarsi facendo il pieno di bellezza, tra i due cortili del complesso di piazza Olivella.
Altre cento persone si sono presentate al museo ieri sera, tra le 18 e la mezzanotte, con la città in fermento per la 397esima edizione del Festino di Santa Rosalia, che liberò Palermo dalla peste del ‘600. La speranza, quattrocento anni dopo, è che una nuova liberazione, stavolta dal Covid, provenga dal vaccino, l’unica protezione possibile, insieme alle norme anti-contagio.
Ai cancelli del Salinas, una prima coda si era creata già in anticipo sulla tabella di marcia: non erano ancora scoccate le 18 quando i primi interessati hanno iniziato a presentarsi all’ingresso per ricevere la propria dose di vaccino, prima o seconda, con accesso gratuito agli spazi espositivi. Una platea equamente divisa tra palermitani di ogni età e turisti italiani e stranieri, in particolare francesi, norvegesi, tedeschi, spagnoli. Più una decina di curiosi, già vaccinati, a “sbirciare” dall’esterno, richiamati dalle locandine e dai volantini che, nei giorni scorsi, i ragazzi della struttura commissariale hanno distribuito in città.
Tra le oltre cento persone che hanno scelto “Vaccino al Festino” per immunizzarsi, anche una coppia di quasi-sposi, cui il sistema di prenotazione aveva fissato in automatico la data della seconda dose alla vigilia del matrimonio. “Abbiamo approfittato di questa piacevole occasione di vaccinarci e visitare il museo – raccontano -. Anticipando di qualche giorno, abbiamo potuto scongiurare il rischio di sposarci con febbre, dolori al braccio e altre piccole conseguenze. E poi è stato così bello passeggiare per le sale del museo, subito dopo il vaccino”.
Molto interesse, da parte dei visitatori, ha riscosso la piccola ma accurata e inedita mostra dedicata alla Santuzza e al suo legame con il museo Salinas. Secondo credenze popolari, l’antica villa dei conti Sinibaldi, la famiglia a cui, stando alla tradizione, apparteneva Santa Rosalia, si trovava proprio all’Olivella, dove sorge il più antico museo siciliano. Gli ex voto, la selezione di incisioni sulla santa e le immagini di un suo ritratto del ‘700 resteranno in mostra fino al 4 settembre, ma solo chi è venuto a vaccinarsi ieri sera e chi lo farà il 22 luglio, giorno del nuovo appuntamento con i vaccini al museo, potrà approfittare dell’ingresso gratuito. Basta prenotarsi al link https://www.coopculture.it/vaccinarte.cfm e scegliere la propria fascia oraria preferita. O inquadrare il qr code sui volantini e manifesti dell’iniziativa, sparsi per la città. Fino a esaurimento posti ci si potrà presentare anche senza prenotazione.
Il nuovo appuntamento del 22 luglio, in particolare, è pensato per le seconde dosi a chi si era immunizzato al Salinas il 24 giugno a VaccinArte, l’iniziativa voluta dagli assessorati regionali della Salute e dei Beni culturali e dell’Identità siciliana per convertire tre musei di Palermo, Catania e Messina in centri vaccinali temporanei, coniugando bellezza e prevenzione. La nuova data è comunque aperta, in generale, a tutti i cittadini dai 12 anni compiuti che vogliano vaccinarsi e beneficiare dell’ingresso omaggio al museo.
“Una serata magnifica – dichiara il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. ‘Vaccino al Festino’ ha destato interesse: un’altra dimostrazione che proporre la bellezza e la cultura come spazi di riconquista di una vita normale è una formula che funziona. In molti erano già in fila ai cancelli prima che iniziassimo a vaccinare. È un successo che ci indica che la direzione per uscirne è mantenere un doppio binario: da un lato andare incontro alla gente, specie d’estate; dall’altro, mantenere la macchina dell’hub. Mostreremo quanto vaccinarsi sia semplice, comodo, sicuro e decisivo per tutti noi”.
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